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Bilancio consolidato del Gruppo ENAV
L’effetto della fiscalità differita a seguito della transizione ai principi contabili
internazionali riguarda alcune poste che continueranno ad avere una valenza solo
fiscale per la diversa rilevazione contabile attuata nel bilancio, in coerenza con quanto
richiesto dai principi contabili internazionali. L’attualizzazione del TFR ha rilevato
un utile attuariale con adeguamento della relativa fiscalità differita. Nella voce di
dettaglio altri è compresa anche la fiscalità differita derivante dall’eliminazione dei
margini per le operazioni effettuate nell’ambito del Gruppo.
A seguito della Legge di Stabilità del 2016 n. 248/2015 che ha previsto la riduzione
dell’aliquota IRES dal 27,5% attuale al 24% con decorrenza dal 2017, si è proceduto
ad adeguare la fiscalità differita a tale nuova aliquota per tutte le poste che si
riserveranno presumibilmente a partire dal 2017. Tale adeguamento ha comportato
un effetto economico negativo nelle attività per imposte anticipate per complessivi
2.470 migliaia di euro e di 4 migliaia di euro nelle imposte anticipate con effetto a
Patrimonio Netto.
Le passività per imposte differite presentano un saldo complessivo di 4.036 migliaia
di euro e si riferiscono, oltre all’effetto fiscale legato alla transizione agli IFRS per
le stesse motivazioni precedentemente riportate, agli interessi di mora relativi
all’esercizio 2015 e agli esercizi precedenti non ancora incassati e tassati fiscalmente.
La posta riguardante il fair value del derivato si riferisce all’adeguamento del valore
al fair value incrementato del maggior valore derivante dal cambio del giorno
dell’operazione di acquisto della valuta rispetto al cambio fissato nel contratto
derivato per un importo pari a 2.580 migliaia di euro con la rilevazione di imposte
differite passive per 619 migliaia di euro. L’adeguamento dell’aliquota IRES al 24%
ha rilevato una differenza positiva a Conto Economico per 60 migliaia di euro e di 34
migliaia di euro con effetto a Patrimonio Netto.
12. Crediti tributari correnti e non correnti
I crediti tributari non correnti, invariati rispetto all’esercizio precedente, ammontano
a 25.232 migliaia di euro e si riferiscono al credito per la maggiore imposta IRES
versata negli anni 2007/2011 dal Gruppo per effetto della mancata deduzione dell’Irap
relativa alle spese sostenute per il personale dipendente ed assimilato. In particolare,
il diritto di rimborso trae origine dall’art. 2 del D.L. 201/2011 che ha ammesso la
deducibilità analitica dal reddito d’impresa dell’IRAP, precedentemente ammessa
solo nella misura del 10 per cento dell’imposta versata, decreto successivamente
integrato con il decreto legge n. 16 del 2012 all’art. 4 comma 12 al fine di estendere
tale possibilità anche ai periodi di imposta precedenti con decorrenza dal periodo di
imposta 2007. Con riferimento ai tempi del rimborso del credito, il provvedimento
dell’Agenzia delle Entrate prevede dei rimborsi partendo dai periodi di imposta più
remoti ed in base all’ordine di trasmissione dei flussi telematici, e stabilisce i criteri
nei casi in cui non vi sia una piena capienza di disponibilità finanziarie, a tal fine si è
ritenuto prudenziale classificare tale credito tra le attività non correnti.
I crediti tributari correnti ammontano a 90.455 migliaia di euro e sono formati dai
crediti riportati nella seguente tabella.
ENAV - Relazione finanziaria annuale 2015 109