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preme per poter utilizzare i droni a scopi com- Il Simposio ha altresì evidenziato il crescente inte-
merciali o ludico-ricreativi. Gli uni e gli altri possono
determinare delle situazioni di pericolo per l’avia- resse verso i servizi di Unmanned Aerial Vehicle
zione tradizionale. Non a caso, in questi ultimi mesi,
abbiamo assistito ad un numero sempre più si- Traffic Management, in breve indicati con UTM. Il
gnificativo di mancate collisioni tra velivoli
commerciali e droni, in particolare in prossimità dei concetto di UTM è stato inizialmente concepito dal-
sentieri di discesa. Ad Heathrow, lo scorso aprile,
un volo BA in atterraggio da Ginevra con 132 per- la NASA, in collaborazione con la FAA, immaginando
sone a bordo ha subito una collisione con un
drone, fortunatamente senza alcuna conseguenza un’infrastruttura analoga a quella dell’ATM a ser-
per i passeggeri. I numeri dei droni venduti aumenta
di anno in anno, a Natale in Italia si stima ne sia- vizio dell’aviazione tradizionale, in grado di gestire
no stati acquistati circa 100.000. Come ci si sta
muovendo per gestire quest’onda oceanica? in sicurezza i futuri flussi di traffico generati dai dro-
Oggi le norme per la regolazione del volo di velivo-
li al disotto dei 150Kg, praticamente la totalità dei ni. È ormai universalmente riconosciuto che l’UTM
droni venduti sul mercato, sono delegate ai singoli
stati che hanno emanato dei regolamenti, più o è un presupposto fondamentale per rendere pos-
meno stringenti, per cercare di normalizzare il fe-
nomeno e diminuire i fattori di rischio. Più sibile, in un futuro prossimo, il volo autonomo di
recentemente, Il Parlamento europeo ha avviato
la discussione sull’opportunità di centralizzare l’au- flotte di droni in ambienti diversamente urbanizza-
torità di regolamentazione in tema di RPAS;
mentre l’Agenzia Europea per la Sicurezza ti. In analogia all’ATM, l’UTM dovrà permettere la
dell’Aviazione (EASA), in attesa di un eventuale man-
dato europeo, ha emanato delle linee guida, a cui pianificazione di una missione, eventualmente ri-
i regolamenti nazionali già emanati dagli stati mem-
bri si stanno progressivamente allineando. petitiva, la validazione della missione, il monitoraggio
Al Simposio è emersa chiaramente l’esigenza di co-
noscere tutti i droni, a prescindere dal loro peso e del volo durante lo svolgimento della missione e l’al-
finalità di utilizzo. La conoscenza passa per un pro-
cesso di registrazione e assegnazione di un codice lerta a fronte di anomalie riscontrate o prevedibili.
identificativo univoco, ovvero una targa. Per altro,
considerando che il drone potrebbe non essere fa- Uno dei servizi che l’UTM dovrà fornire è il così det-
cilmente visibile ad occhio nudo, per la distanza
dall’osservatore o per la dimensione stessa del ve- to “GeoFencing”, ovvero la capacità di contenere
livolo, dovrà essere possibile l’identificazione a
distanza (identificazione elettronica). A tal fine, una il volo del drone all’interno di volumi di spazio ae-
delle possibilità
potrebbe essere reo consentiti, e al tempo stesso di escludere la
quella di rendere
obbligatoria, al- penetrazione di un drone non autorizzato all’inter-
meno per mezzi
di un certo peso no di un volume di spazio aereo protetto.
(sopra i 300g),
l’installazione a Sebbene siano evidenti le analogie con l’ATM, è al-
bordo di una sor-
ta di transponder tresì evidente che il numero di droni, che dovranno
che, attraverso
una rete di co- essere gestiti simultaneamente all’interno di uno
municazione
wireless terre- stesso volume di spazio aereo, non permette di re-
stre quale la rete 3G/4G/LTE, trasmetta
periodicamente l’identità del mezzo, univocamente plicare, mutatis mutandis, il sistema ATM o di
associata all’identità dell’operatore o del proprie-
tario del mezzo. estenderlo per includervi questa emergente clas-
se di utenza. L’UTM dovrà necessariamente essere
implementato attraverso elevatissimi livelli di au-
tomazione, lasciando all’uomo il ruolo di supervisore
di sistema.
Questo pone nuove sfide tecnologiche, operative e
legali: basti pensare agli aspetti assicurativi e di re-
sponsabilità nell’erogazione dei futuri servizi UTM.
Essendo inoltre rivolti a nuovi utenti, che richiedo-
no l’accesso principalmente a spazi aerei oggi non
controllati, al di sotto dei 150m di altezza dal suo-
lo, gli stati e le
autorità aero-
nautiche si
interrogano su
quali possano es-
sere i soggetti
idonei a realizzare
e ad erogare i
servizi UTM.
ENAV è coinvolta
in questa discus-
sione, convinta
che, per garanti-
re “la sicurezza e
la regolarità della circolazione nello spazio aereo
italiano a tutte le categorie di utenza”, dovrà ave-
re un ruolo primario anche nel disegno e nella
futura erogazione dei servizi UTM. n
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maggio 2016