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Sostenibilità.
EDITORIALE
Non un obbligo. Una scelta.
di Davide Tassi responsabile Sustainability
Negli ultimi anni, l’attenzione verso i comportamenti etici e responsabili delle aziende è aumentata
sensibilmente al punto da divenire uno degli aspetti fondamentali che guidano le scelte degli investitori e
dei clienti. Se inizialmente però l’attenzione era focalizzata prevalentemente sul prodotto, oggi si è spostata
sull’impresa che deve dimostrare non solo di essere in grado di ridurre il proprio impatto sul pianeta, ma
anche di partecipare attivamente al benessere sociale ed economico delle persone e della comunità in cui
opera.
Oggi, dunque, parlare di sostenibilità nelle aziende è divenuto quasi un obbligo ma sarebbe auspicabile
che tutti lo vivessimo come un obbligo morale mentre alcuni lo vedono esclusivamente come un obbligo
di marketing, con il risultato che spesso si finisce per raccontare quello che si vorrebbe fare piuttosto che
quello che realmente si è fatto. È un fenomeno che viene identificato con il nome di “greenwashing” e che,
oltre ad essere eticamente inaccettabile, può comportare conseguenze estremamente gravi per le aziende,
sia da un punto di vista reputazionale che giudiziario.
In ENAV è ormai prassi consolidata che, prima di ogni comunicato o post sui social che abbia a che
fare con la sostenibilità, vi sia un’analisi puntuale dei termini che si vogliono usare, al fine di appurare che
siano effettivamente quelli più corretti e idonei a descrivere
l’obiettivo raggiunto. Può sembrare scontato ma non lo è Nell’ambito del
perché oggi, il significato di termini come carbon neutral o 5 Sustainability Day
th
impact zero, può essere usato con eccessiva leggerezza senza
che ci si renda conto che, in questo modo, si sta perpetrando del Gruppo ENAV abbiamo
una vera e propria manipolazione del mercato. Un inganno. annunciato che la nostra è
Nell’ambito del 5 Sustainability Day del Gruppo ENAV
th
abbiamo annunciato che la nostra è un’azienda carbon un’azienda carbon neutral 1
neutral, specificando che questo risultato è stato raggiunto
grazie ad un abbattimento delle emissioni di oltre l’80% e dunque utilizzando crediti di carbonio soltanto
per il 20%. ENAV, dunque, è il primo Air Navigation Service Provider al mondo a raggiungere questo
obiettivo e credo che ciascuno di noi possa andarne fiero perché è un risultato vero e inconfutabile e perché
è stato ottenuto grazie al contributo di tutta l’Azienda.
Guai a pensare però di sentirsi appagati. Abbiamo raggiunto un traguardo importante e ricevuto
riconoscimenti sia nazionali che internazionali, ma le sfide che ci attendono per il futuro sono forse ancora
più impegnative. Le aziende, anche in virtù delle nuove normative europee, saranno a breve chiamate a
raggiungere un nuovo obiettivo, quello dell’abbattimento delle emissioni indirette, Scope 3, quelle cioè che
non sono direttamente imputabili all’azienda ma all’intera catena del valore e su cui è molto più difficile
incidere. Non basta infatti sviluppare strategie e progetti ma è necessario convincere i propri clienti,
fornitori e stakeholder vari su quale sia la strada da intraprendere: il modo migliore per farlo non sarà,
come pensano alcuni, quello di porre dei vincoli ma di coinvolgerli in un progetto comune, condividendo
obiettivi e risultati da raggiungere. Alla stessa stregua dell’impegno nella lotta
al climate change, le aziende saranno sempre più chiamate ad avere un ruolo
nel sociale, abbandonando un modello di business puramente utilitaristico per
comprendere che, se vogliono durare nel tempo, devono iniziare a percorrere la
strada di un impegno che sia anche civile.
I risultati conseguiti da ENAV in ambito environment e social, non sono
frutto dell’estemporaneità, ma poggiano su basi solide rese oggi ancora più
forti da un deciso commitment del vertice e dal coinvolgimento attivo di tutte
le persone che lavorano in Azienda. Ci sono dunque tutti i presupposti per
continuare a far bene ed essere fieri di ciò che siamo e ciò che saremo o faremo.
Guai a pensare però di sentirsi appagati.
Abbiamo raggiunto un traguardo importante,
ma le sfide che ci attendono per il futuro sono forse
ancora più impegnative
novembre/dicembre 2023