Page 58 - ENAV ITA_Relazione Finanziaria Annuale 2014
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Relazione sulla Gestione                                                          57

quale è stata lasciata in capo agli Stati Membri e quindi anche dei provider,
laddove invece, l’obiettivo di capacità è stato definito a livello di FAB,
seppure con l’obbligo di declinazione a livello nazionale.

Come già avvenuto nel primo periodo di riferimento, nella predisposizione
del Piano di Performance per gli anni 2015-2019, ENAV ha adottato un
approccio mirato alla salvaguardia della stabilità economica della Società ed
alla limitazione del rischio collegato allo schema di performance comunitario.

Infatti, in un contesto normativo dove il rischio è determinato dalla
differenza tra quanto pianificato e quanto effettivamente consuntivato, si
comprende come la pianificazione per il periodo di riferimento, oltre ad
essere garante per la giusta redditività a fronte dei servizi offerti, debba
essere definita al fine di pervenire al raggiungimento dei target prestabiliti
dagli schemi di performance, assicurando al contempo la piena attuazione
della continuità operativa.

A tal proposito appare opportuno rammentare che il Piano di Performance,
e quindi anche il Piano economico della Società, per i prossimi cinque anni
è soggetto al processo iterativo di revisione e valutazione da parte della
Commissione Europea. Nella prima fase di tale processo, la Commissione
si è già espressa attraverso la Decisione (EU) 2015/347 del 2 marzo 2015
in merito alla capacità del Piano stesso di contribuire adeguatamente al
raggiungimento degli obiettivi comunitari, sulla base dei criteri stabiliti
nel Regolamento Comunitario n.390/2013 ed ha richiesto allo Stato
(e quindi anche ad ENAV) di apportare delle rettifiche. A far data dalla
pubblicazione della Decisione sull’Official Journal dell’Unione Europea, si
avranno 4 mesi di tempo per poter presentare una nuova pianificazione.
Tale nuova pianificazione sarà a sua volta oggetto di valutazione da
parte della Commissione la quale avrà a disposizione altri cinque mesi
per esprimersi. Indubbiamente il processo di valutazione del Piano di
Performance è piuttosto articolato ed è presumibile che l’approvazione
definitiva del Piano possa giungere non prima della seconda metà del 2015.

Da rilevare, infine, che in adesione a quanto previsto dai nuovi Regolamenti
comunitari in materia di performance, anche la componente di terminale
relativa alla prime due zone tariffarie, a partire dal 1° gennaio 2015, è
soggetta allo schema comunitario delle performance. La terza zona invece,
rimane al momento in un sistema di cost recovery.

Appare quindi evidente come, in uno scenario macroeconomico incerto e
caratterizzato da un quadro normativo in continua evoluzione, la Società
anche per i prossimi anni dovrà ricorrere ad una oculata valutazione delle
politiche poste alla base della gestione, con il duplice obiettivo di assicurare
la piena continuità operativa e garantire, al contempo, il raggiungimento
dei target economici ed operativi prestabiliti dagli schemi nazionali e
comunitari.
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