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LE ISOLE TOC



               DI TECHNO SKY





               di Alessandro Molluzzo responsabile Airports Cluster 2, Airports North Techno Sky



                          arneade! Chi era costui?” Il celebre interrogativo che Manzoni mette in bocca a Don Abbondio nei Promessi
                          Sposi sicuramente può, per traslato logico, attagliarsi anche al nostro TOC (Technical Operation
               “C Center). Sì, tutti, a dire il vero, ne abbiamo sentito parlare fin da quando è stato pensato ed ha iniziato
               a delinearsi nella propria “fisicità” nei locali di Roma ACC e tutti abbiamo avuto modo, in questo suo primo anno
       10      abbondante di vita, di sperimentarne l’interazione con le nostre attività di lavoro… Ma abbiamo mai avuto il tempo di
               pensare, aldilà dell’elemento solamente utile ai nostri fini contingenti, “chi” è, “cosa” è davvero il TOC? L’acronimo un
               po’ ci aiuta, è un Centro Tecnico Operativo con il quale ogni attore della rappresentazione che ogni giorno mettiamo
               in atto per garantire il traffico aereo si misura e agisce. Bene: ma come funziona? Cosa lo anima “dentro”, qual è il
               suo vero motore? La risposta crediamo sia, fuori da ogni retorica, nella propria genesi profonda: è stato fatto da teste
               pensanti. E per sostanziare questa affermazione basta ricordarne alcuni elementi fondanti:
               •  Il TOC è stato interamente progettato e realizzato da Techno Sky: è dunque il frutto di esperienza maturata da
                 anni (decenni!) nel settore su impianti e sistemi mission critical;
               •  Il TOC è orientato ai domini fondamentali dell’elemento tecnico che asserve il Controllo del traffico aereo
                 (Sorveglianza, Comunicazioni, Navigazione, Air Traffic Management…), con l’obiettivo di gestirne i meccanismi
                 sempre più profondamente ed intimamente. Il TOC tende, perciò, all’incremento della Safety nelle Operazioni;
                 a centralizzare la governance e standardizzare i processi, rendendoli univoci e chiaramente applicabili in ogni
                 contesto; a ridurre i tempi di intervento di ogni problematica con la possibilità di intervenire sempre più
                 efficacemente a distanza;
               •  Il TOC rappresenta, proprio per questo, l’evoluzione sempre più spinta dei sistemi e dei processi core della
                 manutenzione;
               •  Il TOC è il “filo” che unisce, accorcia e sempre più unirà ed accorcerà le distanze tra le strutture territoriali.
               Il TOC, quindi, è stato pensato per dare una svolta profonda al lavoro di tutti, per essere non soltanto un mero
               strumento operativo ma una rivoluzione nel modo di concepire (ed agire) Tekhne che, se per i greci antichi era la
               personificazione dell’Arte, dell’abilità e della perizia professionale, per noi è la sempre più profonda padronanza
               delle regole del nostro “mestiere”; non ultima, infatti, la considerazione che il TOC non è animato da un’Intelligenza
               Artificiale ma è fatto di persone che, convivendo in una stessa sala e rappresentando sistemi e strutture diversi,
               concorrono a rendere tutto unito da questo spirito.
               Il TOC, insomma, è e sarà sempre più il sale della nostra vita lavorativa; è il futuro che è già qui e che opera nel
               nostro presente, è un’anticipazione in presa diretta di quello che accadrà domani. Manzoni ci viene, in questo
               senso, ancora in soccorso: possiamo già dire con grande fiducia, grazie al nostro TOC, che l’ardua sentenza sarà,
               per i nostri posteri…meno ardua e più agevole!



       Mensile del Gruppo ENAV
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