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Relazione sulla gestione

Piano di performance 2015 – 2019

                                  Il 2015, in conformità ai Regolamenti Comunitari n. 390/2013 e n. 391/2013,
                                  costituisce il primo anno del secondo periodo di riferimento del piano
                                  di performance che avrà una durata quinquennale, con chiusura quindi
                                  nel 2019. Inoltre è previsto l’assoggettamento al suddetto piano anche dei servizi di
                                  terminale, che per l’Italia riguardano gli aeroporti inclusi nella prima e seconda zona
                                  di tariffazione.
                                  In linea con le previsioni normative, l’iter di definizione del piano di performance
                                  per il secondo periodo di riferimento ha preso le mosse già nel 2014 con
                                  la pubblicazione della Decisione n° 132/2014 nella quale la Commissione Europea
                                  ha definito gli obiettivi di performance a livello comunitario, ovvero i livelli
                                  di efficienza richiesti a livello europeo nelle quattro aree quali: efficienza economica,
                                  capacità, safety e ambiente per il periodo 2015-2019.
                                  Rispetto a quanto previsto per il primo periodo di riferimento, in cui gli obiettivi
                                  del piano di performance erano fissati a livello nazionale, il nuovo quadro
                                  regolamentare ha normato la definizione di piani di performance a livello
                                  di Functional Airspace Block (FAB). Il piano di performance italiano è pertanto
                                  confluito nel piano del Blue Med FAB di cui l’Italia fa parte insieme a Malta, Cipro
                                  e Grecia. Sebbene il focus del Regolatore comunitario in materia prestazionale
                                  si sia, pertanto, spostato dalla dimensione nazionale a quella di FAB, la normativa
                                  ha previsto, comunque, che per quanto concerne il raggiungimento degli obiettivi di
                                  efficienza economica la responsabilità rimanga in capo ai singoli Stati Membri.
                                  Come detto, con il secondo periodo di riferimento anche il terminale è soggetto
                                  allo schema di performance, Per quanto concerne l’Italia, sono soggette allo
                                  schema di performance la prima zona di tariffazione riferita all’aeroporto di Roma
                                  Fiumicino, in quanto registra un numero di movimenti superiore ai 225.000
                                  e la seconda zona di tariffazione, che comprende gli aeroporti di Milano
                                  Malpensa, Milano Linate, Venezia Tessera e Bergamo Orio al Serio, in quanto
                                  sviluppano un numero di movimenti compresi tra i 70.000 e i 225.000.
                                  La prima fascia è pienamente soggetta allo schema di performance e quindi vincolata
                                  sia al meccanismo del rischio traffico (condivisione del rischio tra provider e utenti
                                  dello spazio aereo) che del rischio costi (eliminazione della possibilità di trasferire
                                  integralmente ai vettori, attraverso le tariffe, gli eventuali scostamenti di costo tra
                                  quanto pianificato nel piano di performance e quanto consuntivato a fine anno). La
                                  seconda fascia tariffaria è invece soggetta al solo rischio costo.
                                  La terza zona di tariffazione è riferita agli aeroporti che sviluppano un numero
                                  di movimenti inferiore a 70.000, esclusa dall’applicazione della norma comunitaria, e
                                  soggetta alla normativa nazionale applicando il sistema di cost recovery.
                                  ENAV, quindi, tenuto conto dei target stabiliti dalla Commissione ha definito
                                  la propria programmazione economica ed operativa per il periodo considerato.

                                                                                                                                                     ENAV - Relazione finanziaria annuale 2015 23
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