Page 24 - enav_07062016
P. 24
Relazione sulla gestione
Piano di performance 2015 – 2019
Il 2015, in conformità ai Regolamenti Comunitari n. 390/2013 e n. 391/2013,
costituisce il primo anno del secondo periodo di riferimento del piano
di performance che avrà una durata quinquennale, con chiusura quindi
nel 2019. Inoltre è previsto l’assoggettamento al suddetto piano anche dei servizi di
terminale, che per l’Italia riguardano gli aeroporti inclusi nella prima e seconda zona
di tariffazione.
In linea con le previsioni normative, l’iter di definizione del piano di performance
per il secondo periodo di riferimento ha preso le mosse già nel 2014 con
la pubblicazione della Decisione n° 132/2014 nella quale la Commissione Europea
ha definito gli obiettivi di performance a livello comunitario, ovvero i livelli
di efficienza richiesti a livello europeo nelle quattro aree quali: efficienza economica,
capacità, safety e ambiente per il periodo 2015-2019.
Rispetto a quanto previsto per il primo periodo di riferimento, in cui gli obiettivi
del piano di performance erano fissati a livello nazionale, il nuovo quadro
regolamentare ha normato la definizione di piani di performance a livello
di Functional Airspace Block (FAB). Il piano di performance italiano è pertanto
confluito nel piano del Blue Med FAB di cui l’Italia fa parte insieme a Malta, Cipro
e Grecia. Sebbene il focus del Regolatore comunitario in materia prestazionale
si sia, pertanto, spostato dalla dimensione nazionale a quella di FAB, la normativa
ha previsto, comunque, che per quanto concerne il raggiungimento degli obiettivi di
efficienza economica la responsabilità rimanga in capo ai singoli Stati Membri.
Come detto, con il secondo periodo di riferimento anche il terminale è soggetto
allo schema di performance, Per quanto concerne l’Italia, sono soggette allo
schema di performance la prima zona di tariffazione riferita all’aeroporto di Roma
Fiumicino, in quanto registra un numero di movimenti superiore ai 225.000
e la seconda zona di tariffazione, che comprende gli aeroporti di Milano
Malpensa, Milano Linate, Venezia Tessera e Bergamo Orio al Serio, in quanto
sviluppano un numero di movimenti compresi tra i 70.000 e i 225.000.
La prima fascia è pienamente soggetta allo schema di performance e quindi vincolata
sia al meccanismo del rischio traffico (condivisione del rischio tra provider e utenti
dello spazio aereo) che del rischio costi (eliminazione della possibilità di trasferire
integralmente ai vettori, attraverso le tariffe, gli eventuali scostamenti di costo tra
quanto pianificato nel piano di performance e quanto consuntivato a fine anno). La
seconda fascia tariffaria è invece soggetta al solo rischio costo.
La terza zona di tariffazione è riferita agli aeroporti che sviluppano un numero
di movimenti inferiore a 70.000, esclusa dall’applicazione della norma comunitaria, e
soggetta alla normativa nazionale applicando il sistema di cost recovery.
ENAV, quindi, tenuto conto dei target stabiliti dalla Commissione ha definito
la propria programmazione economica ed operativa per il periodo considerato.
ENAV - Relazione finanziaria annuale 2015 23