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Bilancio consolidato del Gruppo ENAV

(over recovery) che avrebbe dato luogo alla rettifica a Conto Economico dei maggiori
ricavi ed all’iscrizione di un debito per balance. Qualora invece i ricavi fossero risultati
inferiori ai costi sostenuti, si sarebbe rilevato a Conto Economico un maggior ricavo e
si sarebbe iscritto un credito per balance positivo (under recovery). In osservanza del
principio del cost recovery, il Balance rappresentava quindi il risultato del meccanismo
di correzione utilizzato al fine di adeguare l’ammontare dei ricavi all’effettiva entità
dei costi sostenuti e tariffabili. Gli effetti di tale meccanismo venivano inclusi ai fini
tariffari a partire dal secondo esercizio successivo a quello di riferimento ed imputato
a Conto Economico con il segno opposto rispetto a quello di rilevazione.
Tale meccanismo del cost recovery, con decorrenza 1° gennaio 2015, si applica
esclusivamente alla tariffa di terminale di terza fascia.
A decorrere dall’esercizio 2012, ed a seguito dell’entrata in vigore del sistema di
prestazioni per i servizi di navigazione aerea in rotta, in accordo alla normativa
comunitaria sul Cielo Unico Europeo, è stato introdotto un nuovo sistema
gestionale basato sulla misurazione ed ottimizzazione delle performance operative
ed economiche, con il conseguente abbandono del sistema del cost recovery. Lo
strumento per l’attuazione dello schema di prestazioni è il Piano di Perfomance
Nazionale, approvato per il periodo 2015-2019 (secondo periodo di riferimento), in
cui vengono delineate le azioni e gli obiettivi da raggiungere nel periodo di riferimento.
Tali obiettivi di efficienza prevedono l’introduzione di elementi di rischio a carico dei
provider, e quindi di ENAV, sia sul traffico che sui costi. In particolare, il meccanismo
del rischio traffico prevede la condivisione del rischio sul traffico tra provider ed
utenti dello spazio aereo, per cui le variazioni, positive e negative, comprese fino al
2% del traffico di consuntivo rispetto al pianificato sono a totale carico dei provider,
mentre le variazioni ricomprese tra il 2% e il 10% sono ripartite nella misura del
70% a carico delle compagnie aeree e del 30% a carico dei provider. Per le variazioni
superiori al 10% si applica la metodologia del cost recovery. L’eventuale scostamento
positivo o negativo con riferimento al rischio traffico genera, secondo le regole
precedentemente descritte, l’adeguamento dei ricavi di rotta utilizzando la voce
Rettifica tariffe per Balance dell’anno.
Relativamente al rischio costi è stata eliminata la possibilità di trasferire integralmente
agli utenti dello spazio aereo gli eventuali scostamenti tra quanto pianificato
e quanto consuntivato a fine anno. Tali variazioni, sia in negativo che in positivo,
restano a carico dei bilanci dei provider.
Tale regolamentazione comunitaria dal 2015 si applica anche ai servizi di terminale,
rientrati nel piano di performance con metodi diversi a seconda della fascia di
tariffazione. Infatti, le tariffe di terminale sono differenziate su tre fasce:
•	 fascia 1 che include gli aeroporti aventi un numero di movimenti superiore ai

   225.000 annui, soggetta al rischio costi ed al rischio traffico come i servizi di rotta;
•	 fascia 2 che include gli aeroporti con un numero di movimenti tra i 225.000 e i

   70.000 annui ai quali si applica soltanto un rischio costi;
•	 fascia 3 in cui sono ricompresi gli aeroporti con un numero di movimenti inferiore

   a 70.000 annui esclusi dal piano di performance comunitario ed a cui si applica il
   meccanismo del cost recovery.

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