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A TU PER TU CON
MATRICOLA 8887H
A cura di Internal Communication
entiquattro anni. Da quattro Flight Information Service Officer (FISO) all’aeroporto di Bolzano e ora
anche istruttore di simulazione per i corsi FISO appena conclusi al Training Centre. Che grinta Sofia
VPescari.
E avreste dovuto conoscermi quando alle scuole medie vidi il volantino dell’Istituto Aeronautico Baracca di Forlì.
Vivevo a Bazzano, in provincia di Bologna e scelsi subito. Vado a studiare lì. Ero chiaramente ancora minorenne,
ma già avevo le idee chiare.
Immaginiamo i salti di gioia in famiglia.
Più che salti di gioia colazioni saltate perché ogni giorno per cinque anni facevo avanti e indietro da Bazzano a
Forlì. Partenza ore 6:15 in auto con mio nonno direzione stazione, treno e finalmente scuola. Se ci ripenso... ma
lo rifarei cento volte. Non che mi sia fermata qui, dopo la scuola anche una parentesi in Australia. Dovrei ergere
un monumento alla pazienza della mia famiglia.
E poi da quei sacrifici le soddisfazioni.
Direi grandi soddisfazioni e pochi sacrifici, tanta era la passione. Certe volte chiedevo a mia madre addirittura di
portarmi in aeroporto piuttosto che in giro per acquisti. Strano vero?!
Certo subito scelte importanti e decisive se pur così giovane.
Fa parte del mio carattere, molto diretta, indipendente e disciplinata. Sarà stata anche l’altra passione della mia
vita, la danza classica, maestra di atteggiamento fermo e rigido, non male come impostazione. E poi a vent’anni
8 subito la prima assegnazione all’aeroporto di Bolzano. E si è partiti con un’altra vita, quella di FISO.
Ma la vera sorpresa arriva adesso, nel 2022 quando ti viene comunicato di essere stata scelta come Istruttore
di simulazione per i corsi dei nuovi FISO al Training Centre. Dai, prima impressione?
Considerando che vengo chiamata dai colleghi “la molla” perché sono reattiva, scattante e non sto mai ferma, ho
saltato di gioia e stupore. Il senso di fiducia che veniva riposto in me e la responsabilità di trasferire conoscenze a
miei coetanei, e in alcuni casi, a persone più grandi, non mi ha lasciato del tutto indifferente naturalmente. Avevo
anche qualche legittimo dubbio all’inizio, sono sincera, ma tutto è andato come doveva. Anche perché non sono
mai stata sola. I supervisori sono super-eroi e ci accompagnano in ogni fase dei corsi.
Rimane il fatto di aver messo alla prova te stessa in lati probabilmente ancora non conosciuti?
È vero, non sai che tipo di istruttore sarai fino a che non provi ad invertire la rotta che da studente ti porta a docente.
Inevitabilmente ho pensato a quale sarebbe stato il mio approccio. E devo dire che non è cambiato rispetto a quello
che sono. Si certo, forse in alcuni casi ho contato fino a dieci prima di dire qualcosa per non mettere sotto stress
i ragazzi impegnati nelle simulazioni, ma sempre con serietà e rigore rispetto a
quello che stavamo facendo insieme. Ci sono passata anche io e questo è stato il
segreto, capire, conoscere e reagire di conseguenza.
Ironia della sorte alcuni dei tuoi allievi sono peraltro diventati colleghi a Bolzano?
In effetti uno scherzo del destino, chi lo avrebbe detto. La conoscenza avuta in un
momento così particolare come quello vissuto a Forlì è stata per tutti un elemento
in più probabilmente. L’affiatamento è nato in questo modo ancor prima di lavorare
insieme. Posso dire tranquillamente di essere stata moto fortunata.
Prima di salutarci Sofia, quale ricordo ti rimane più impresso?
Ne ho tantissimi a dire il vero, ma mi viene anche da ridere perché mentre ascolto
questa domanda penso anche al ricordo di ciò che ho lasciato per questo periodo a
Bolzano. Montagna, sciate, bike e arrampicate. Lo avevo detto giusto? Non sto mai
ferma. A parte gli scherzi, sono tanti, ma sono anche convinta che il meglio debba
Sofia Pescari ancora venire.
(Istruttrice) E noi te lo auguriamo.
Mensile del Gruppo ENAV