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“NON HO BISOGNO DI UNA
GIORNATA CELEBRATIVA.
HO BISOGNO CHE NON CI
SIA PIÙ UNA GIORNATA
CELEBRATIVA”
Intervista a Giulia C., Ingegnere elettronico
G riduciamo il tutto ad un fatto individuale, quando
iulia, ogni anno si moltiplicano eventi,
campagne e giornate dedicate alle donne
invece lo si deve affrontare in maniera strutturale.
serve essere coerenti, e non solo creare modelli da
pensi? nella scienza e nella tecnologia. Cosa ne Serve che l’azienda crei contesti e ambienti favorevoli,
Sono critica e allo stesso tempo sfiduciata. Le giornate seguire. Se dopo il panel sulla “ragazza che ce l’ha
celebrative rischiano di diventare una moda, un fatta” torno in un ufficio e vedo che le donne sono
fenomeno che possiamo definire “marketing della senza potere decisionale, senza supporto, senza
diversità”. Succede ogni volta che si avvicina la parità salariale, allora quella celebrazione risulta fine
“Giornata delle donne nella scienza” o quella “per la a sé stessa e distrae.
parità di genere”. L’azienda ovviamente non può da sola rappresentare
12 Il film l’ho già visto. Panel con speaker selezionate, la soluzione, spesso è il terminale dove i problemi
video motivazionali montati con le stesse frasi: si manifestano, il discorso è più ampio, l’azienda è
“le donne possono tutto”, “rompere il soffitto di parte di un “sistema socio-culturale”, i percorsi
cristallo”, ecc. ecc. Qualcuno analizzerà l’elenco delle scolastici fin dalle scuole primarie esercitano un ruolo
donne STEM e mi chiederà se voglio partecipare a fondamentale nell’esprimere modelli e professioni
un’iniziativa per “ispirare le giovani ragazze”. E poi che non siano “esclusivi” da un punto di vista di
tutto tornerà esattamente com’era. opportunità.
Non voglio dire che sono contraria all’idea di
celebrare le conquiste ottenute e creare iniziative.
Le questioni sono più complesse, sono sistemiche e
quotidiane non possono ridursi ad un solo esercizio di
comunicazione. Non voglio essere un hashtag e fare
da testimonial, quello che desidero è essere messa
nelle condizioni di incidere.
Dov’è il problema allora?
Il problema, ripeto, non è la giornata in sé, serve anche
ricordarlo. Il problema è che poi troppe aziende, e
istituzioni, si fermano lì. Smarcano il “task”, pensano
di aver fatto la loro parte e arrivederci tra un anno.
Una narrazione più estetica che etica.
Non pensi però di esagerare e apparire troppo
pessimista, i momenti simbolici servono per
ispirare, specialmente le ragazze più giovani?
Ispirare non basta più. E non basta nemmeno dire
“Se ce l’ha fatta lei, puoi farcela anche tu”. Altrimenti
Mensile del Gruppo ENAV