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LA RIFORMA DEL CIELO



               UNICO EUROPEO:


               A CHE PUNTO SIAMO?





               di Alessandro Ghilari responsabile Regulation and International Network
















                   l Single European Sky (SES) o Cielo unico europeo è lo strumento legislativo che definisce l’organizzazione
                   ed il funzionamento del settore della gestione del traffico aereo civile in Europa. Nel 2020, per rispondere ad
               Ialcune criticità, soprattutto al cosiddetto capacity crunch del biennio 2018 e 2019, la Commissione Europea
               aveva lanciato una proposta di revisione con un nuovo pacchetto
               legislativo, il cosiddetto SES II +. Su Cleared di febbraio 2021,
               dopo i primi mesi di analisi e discussione, avevamo definito tale
               proposta “con luci ed ombre”.
       12      E a distanza di due anni siamo ancora lontani dalla conclusione
               del lavoro. Dalla presentazione della proposta pacchetto SES II+
               gli Stati hanno approvato in Consiglio la posizione (il cosiddetto          Iniziativa legislativa
               Approccio Generale) nel giugno del 2021 e dopo qualche giorno
               lo ha fatto anche il Parlamento. Da allora, il fascicolo è ancora
               immerso nel complesso iter legislativo e negoziale, il cosiddetto
               “trilogo”, che  vede ancora permanere differenze di vedute
               significative  tra  Stati  membri,  in seno al Consiglio Europeo,                Co-legislatori
               Commissione e Parlamento. Si sono  susseguite diverse
               presidenze di turno dell’UE, Slovenia, Francia e  Repubblica
               Ceca nel corso delle quali sono state discusse parti specifiche, quali il Network Manager e gli aspetti istituzionali
               in particolare il posizionamento del Performance Review Body (PRB), senza significativi passi in avanti. L’attuale
               presidenza di turno della Svezia non ha per ora assegnato una grande priorità all’attività. Nel frattempo, il settore
               ha affrontato, e sta ancora affrontando, gli impatti del Covid-19 conseguenti alle restrizioni sanitarie all’inizio
               e poi anche quelli, meno immediati, legati all’impiego di personale nel settore. A tal proposito l’estate 2022 ha
               messo in mostra alcune criticità, soprattutto a livello aeroportuale, ma lo stesso è successo anche ad alcune
               compagnie aeree, legate alla mancanza di personale qualificato per fronteggiare una pronunciata domanda
               estiva. Nello stesso periodo si è poi aggiunto il conflitto russo-ucraino, con impatti di natura operativa sullo
               spazio aereo dell’Europa orientale e con ripercussioni sull’intero network europeo nonché con i più ampi impatti
               economico-sociali che tutti conosciamo, a partire dal costo dell’energia. Le tre istituzioni si trovano di fronte ad
               un bivio: continuare la discussione su una proposta che non ha raccolto il consenso del settore, e forse neanche
               più attuale, oppure ripensare e identificare le nuove priorità del settore e tradurle in una nuova proposta?
               L’obiettivo iniziale era quello di avere un nuovo framework normativo, non solo il SES II+ ma anche i connessi
               regolamenti attuativi, pronti per l’avvio del Periodo di Riferimento 4 del Performance Scheme, dal 1° gennaio
               2025.  Lo  stato  della  discussione  dimostra  che  siamo  ancora  in  alto  mare,  o  meglio,  utilizzando  il  gergo
               aeronautico, ancora in volo a livello di crociera e procedendo a bassa velocità, insomma la destinazione sembra
               ancora lontana.



       Mensile del Gruppo ENAV
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