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• formazione che generi coerenza tra ciò che si dice
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                                                                • ascolto, vero e apertura al cambiamento;
                                                                • leadership inclusiva capace di leggere le storie,
                                                                 personali e professionali (non solo i CV);
                                                                • libertà di dissentire e di dire la propria opinione,
                                                                 sfidando il “si è sempre fatto così”.



                                                                 Perché la parità non è trattare tutti
                                                                   allo stesso modo. È riconoscere a

                                                                 ciascuno il diritto di essere diverso
                                                                nella sua unicità. E farne un valore.
            Un esempio? La presenza femminile nei ruoli apicali.
            È un indicatore. Ma può diventare a sua volta uno
            stereotipo. Come se bastasse contare le donne per   Il successo si vedrà quando la parità sarà parte del
            dire che c’è uguaglianza. Come se il merito, le scelte   DNA aziendale. Quando non sarà più un obbligo e un
            individuali, i contesti, non contassero più. Ogni   adempimento normativo, ma un valore condiviso.
            dato ha bisogno di essere contestualizzato e non ha   Quando le resistenze – anche quelle invisibili - fatte di
            senso da solo. Il coinvolgimento della leadership, in   pregiudizi (consci e inconsci), linguaggi, riti, oggetti –
            questo percorso che ENAV ha intrapreso 3 anni fa,   saranno superate, reinterpretate e sostituite. Quando
            rappresenta un fattore critico di successo. La parità   la comunicazione e la formazione continueranno,
            non è una questione di compliance, ma di cultura. La   senza bisogno di scadenze. La certificazione è un
            parità non si misura nei documenti, ma nelle scelte   passo fondamentale, necessario, uno stimolo, ma non
            quotidiane. Senza una presa di posizione chiara e   sufficiente. Il rischio dell’“effetto vetrina” è sempre
                                                                                                                  11
            visibile, ogni iniziativa rischia di perdere efficacia.   dietro l’angolo. La parità sarà reale quando non ci   11
            Dove la leadership si è fatta carico del cambiamento,   sarà più bisogno di certificarla. Non è un paradosso.
            i risultati si sono visti: benefici tangibili, duraturi, e   È un obiettivo. Perché la parità non è trattare tutti
            soprattutto condivisi.                             allo stesso modo. È riconoscere a ciascuno il diritto
            E allora cosa serve?                               di essere diverso nella sua unicità. E farne un valore.








































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