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UN ANNO DI
PARITÀ. E OLTRE.
di Chiara Tagliaferri responsabile Diversity, Equity & Inclusion e
Claudio Maldifassi responsabile training People & Development
È
passato un anno da quando ENAV ha ottenuto la certificazione PdR
125:2022 sulla parità di genere. Un’etichetta importante, certo. Ma
cosa è davvero cambiato? E, soprattutto, cosa resta da fare?
Due coordinate aiutano a orientarsi, la parità di genere è:
• uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU (Goal 5);
• un pilastro del PNRR italiano, che nella Missione 5 – Inclusione e
coesione – si pone l’obiettivo di ridurre i divari tra uomini e donne nel
lavoro e nella società.
La certificazione PdR 125 è la prima prassi nazionale che definisce un
sistema di gestione per la parità. Linee guida, indicatori, checklist. Tutto
misurabile. Tutto tracciabile. Ma la parità – quella vera – non si lascia
rinchiudere in un foglio Excel.
Non fermiamoci alla superficie. Non inseguiamo
numeri per soddisfare l’ente certificatore,
senza cambiare davvero. Perché la parità non si
misura solo con i progetti, le celebrazioni e i KPI.
E il fallimento, spesso, non è nei dati.
È nella cultura.
ENAV ha intrapreso questo percorso nel 2022, a luglio 2024 ha ottenuto
la certificazione PdR 125:2022 che è stata confermata nel mese di luglio
2025. Questo traguardo, più che un punto di arrivo, ha generato maggiore
consapevolezza interna. Ne sono scaturite una serie di iniziative, tra le
quali ricordiamo: SupportHer, Work Child Balance, mentoring al femminile,
e corsi su bias cognitivi e linguaggi inclusivi. Un approccio alla diversità
che si è mosso oltre la retorica, si è tradotto in pratiche, progetti, in nuova
cultura del lavoro.
Il Gruppo di Lavoro DEI, che coinvolge differenti strutture aziendali,
è un esempio concreto che, attraverso un approccio interdisciplinare,
responsabilizza in maniera efficace la definizione e l’implementazione
di progetti ed attività, favorendo costante allineamento e coordinamento
interno. La Communication Policy di Gruppo, emanata lo scorso mese di
giugno, in cui sono definiti principi e linee guida per una comunicazione
responsabile, inclusiva e sostenibile, ne è l’esempio. Ma il rischio è quello
di fermarsi alla superficie. Di inseguire numeri per soddisfare l’ente
certificatore, senza cambiare davvero. Perché la parità non si misura
solo con i progetti, le celebrazioni e i KPI. E il fallimento, spesso, non è
nei dati. È nella cultura.
Mensile del Gruppo ENAV